StoryCorps presenta un modello di valorizzazione del patrimonio orale che raccoglie (attraverso il processo di intervista), condivide (attraverso le storie selezionate trasmesse radio), e preserva (presso la Biblioteca del Congresso di Washington D.C.) le storie delle persone comuni, dando loro la reale possibilità di agire come testimoni diretti e diventare quindi attori in prima persona del racconto collettivo di piccoli e grandi avvenimenti della storia americana del loro tempo.

A differenza di altri progetti di minore successo che invece chiedono alle persone di parlare direttamente, senza un processo strutturato, StoryCorps offre un luogo adatto, che con la presenza di un facilitatore invita i partecipanti a conversare liberamente, ma all’interno di un format definito di intervista che facilita l’interazione.

StoryCorps si ispira al programma della Works Progress Administration (WPA) che, negli anni ’30 del secolo scorso, aveva l’obiettivo di registrare le testimonianze orali degli statunitensi medi, e ha la sua origine nel progetto della casa di produzione indipendente Sound Portraits Productions che aveva portato all’attenzione di un vasto pubblico—attraverso la radio, la stampa e il web—le storie di vita ordinaria di quegli americani che sino a quel momento non erano state prese in considerazione.

Dal 2003 StoryCorps ha raccolto più di 40 000 testimonianze, intervistando oltre 60 000 partecipanti, che in coppia—uno agisce come intervistatore e l’altro come intervistato—prendono un appuntamento per un’intervista all’interno di uno “StoryBooth”, una stazione fissa o itinerante attrezzata per la registrazione, alla presenza di un facilitatore che registra l’intera sessione, fotografa i partecipanti e consegna loro una copia dell’intervista. Una seconda copia è poi archiviata all’American Folklife Center alla Biblioteca del Congresso di Washington D.C.

StoryCorps è uno dei più grandi progetti di storia orale, e milioni di americani possono ascoltare una selezione di alcune delle storie nel programma radiofonico settimanale trasmesso dalla NPR’s Morning Edition, oltre che sulle pagine del sito web del progetto. Inoltre ogni “StoryBooth” ha alcune “Stazioni per l’ascolto” che permettono di ascoltare alcuni estratti delle testimonianze direttamente sul posto.


Crediti immagini StoryCorps

Alcune delle iniziative di StoryCorps:

  • 2003-2008: uno “StoryBooth” all’interno della stazione Grand Central Terminal di New York, raccoglie più di 5000 storie di cittadini newyorkesi e visitatori da tutta la nazione;
  • 2004: StoryCorps lancia due “MobileBooths” itineranti che registrano testimonianze in 48 stati americani;
  • 2005: StoryCorps e il National September 11 Memorial & Museum collaborano alla “September 11th Initiative” per registrare delle testimonianze in onore di coloro che persero la vita negli attacchi dell’11 settembre 2001;
  • 2006: ha inizio la “Memory Loss Initiative” che supporta la condivisione di storie da parte di persone con varie forme di perdita di memoria. Il toolkit “Commemorate” è stato appositamente pensato per aiutare le organizzazioni partecipanti a registrare, condividere e conservare le storie dei pazienti, con l’obiettivo di migliorare le relazioni tra pazienti, parenti e operatori sanitari, riducendo i diffusi sentimenti comuni di isolamento e bassa autostima dei pazienti;
  • 2007: prende il via la “Griot Initiative” con l’obiettivo di registrare, conservare e presentare con dignità le voci e le esperienze della popolazione afro-americana, diventando la più grande collezione di storie di vita afro-americane esistente;
  • 2008: viene aperto uno “StoryBooth” a San Francisco in partnership con il Contemporary Jewish Museum;
    2008-2009, l’iniziativa itinerante “StoryCorps Alaska” registra numerose storie di americani residenti in Alaska;
  • Nel 2009 viene lanciato il programma “Historias” per registrare le storie delle comunità latino-americane.

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