In ambito museale i termini interazione e partecipazione sono spesso usati come sinonimi anche se hanno implicazioni molto diverse sull’esperienza di visita.

exploratoriumL’interazione implica reciprocità: il visitatore compie un’azione e l’allestimento—con modalità che possono essere molto diverse—mostra qualcosa in risposta all’atto del visitatore. Il solo fatto di poter toccare qualcosa (ad esempio un modello), non significa che la mostra sia interattiva e viceversa non sempre è necessario che l’utente tocchi qualcosa per avere interattività (ad esempio le meccaniche d’interazione basate sul suono o sul movimento).

Immagine: Exploratorium San Francisco (CA) by Tamra Hays

 

Oakland Museum of CaliforniaUn allestimento è invece partecipativo se i visitatori sono chiamati a interagire con l’allestimento stesso, contribuendo con contenuti personali che talvolta possono anche diventare parte della mostra.

Immagine: Oakland Museum of California (CA) by Sara Radice

 

 

 

Nina Simon nel suo libro del 2010 The Participatory Museum distingue tre diverse modalità di partecipazione del pubblico nella fruizione del patrimonio:

  • I progetti contributori che prevedono l’introduzione di un contenuto prodotto dal visitatore (quale può essere un commento o un oggetto personale) all’interno un processo progettato e controllato istituzionalmente;
  • I progetti collaborativi in cui il pubblico è invitato a partecipare nella fase di costruzione del patrimonio, ad esempio attraverso una ricerca di materiali e fonti, nel contesto di un programma di valorizzazione coordinato dall’istituzione culturale;
  • I progetti co-creativi in cui i membri della comunità sono chiamati a lavorare insieme allo staff istituzionale sin dall’inizio nella definizione degli obiettivi del progetto e nella coproduzione dell’offerta culturale attraverso processi di design partecipativo.

Inoltre, parlare di interazione pone l’accento sulle modalità con cui l’allestimento reagisce alle azioni del visitatore, mentre parlare di partecipazione enfatizza il ruolo dell’utente in relazione all’esperienza di visita (come spiegato da Kathleen McLean in Planning for People in Museum Exhibitions, 1993), rendendo necessario un processo di design che coinvolga i visitatori stessi nelle fasi di prototipazione e verifica.